In una Piazza San Pietro colma di fede e speranza, ieri, 20 aprile 2025, Papa Francesco ha parlato al cuore del mondo intero. Sebbene non abbia potuto presiedere personalmente la celebrazione della Messa di Pasqua, il Pontefice ha fatto sentire la sua voce attraverso l’omelia letta dal cardinale Angelo Comastri e, successivamente, con la benedizione “Urbi et Orbi” dalla Loggia delle Benedizioni.
Papa Francesco, reduce da un periodo di convalescenza che lo ha visto lontano dagli impegni pubblici, si è presentato visibilmente affaticato ma sereno. Seduto sulla papamobile, ha salutato i fedeli con il suo sorriso mite e rassicurante, testimoniando una presenza forte nonostante la fragilità fisica. La sua partecipazione, anche se limitata, è stata accolta con grande commozione e affetto da parte di tutti i presenti. Secondo le stime ufficiali, oltre 70.000 persone erano presenti in Piazza San Pietro per partecipare alla celebrazione e ascoltare il messaggio pasquale.
In un tempo in cui il mondo sembra sempre più frammentato, segnato da conflitti, divisioni e sofferenze, Papa Francesco ha ricordato che “in questo mondo a pezzi servono lacrime sincere”. Non lacrime di disperazione, ma lacrime che purificano il cuore, che ammorbidiscono la durezza dell’anima, che preparano a un nuovo inizio.
“Cadere e rialzarsi, così ci ha insegnato Gesù” ha proseguito il messaggio. In queste poche parole si racchiude un insegnamento universale: la vera forza non è quella di chi non cade mai, ma di chi, cadendo, sa rialzarsi con coraggio e fede.
La Pasqua è proprio questo: non la negazione del dolore, ma la sua trasfigurazione. Non la fuga dalla realtà, ma il coraggio di abitarla con speranza.
“Il mondo intero cerca un nuovo inizio” ha detto ancora il Papa. Ed è proprio nella resurrezione di Cristo che questo nuovo inizio trova la sua fonte più profonda. Non è un’illusione, né un sogno ingenuo: è una possibilità reale che si apre a chi ha il coraggio di credere.
Nella benedizione “Urbi et Orbi”, Francesco ha poi rivolto un appello alla pace e al disarmo, ricordando che nessuna pace sarà mai possibile senza un autentico cammino di disarmo, sia nei cuori che tra le nazioni.
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